Un report diventa alert sulle radiazioni che trasmettono gli smartphone. La classifica che non ti aspetti.
Gli ultimi dati statistici evidenziano un calo di vendita di smartphone. Una notizia non certo buona per le aziende, un po’ meglio per il mondo intero, almeno dal punto di vista dell’ambiente. Una flessione abbastanza rilevante considerando i dati complessivi del 2022: il 12% in meno di smartphone, i ricavi scesi del 3%.
Si vendono meno smartphone, ma siamo sempre ben oltre il 50% delle persone sulla faccia della terra ad avere un cellulare. Seppur il mercato delle vendite è in calo (vedremo a fine anno se il trend sarà confermato) quattro miliardi circa di telefonini sparsi sulla faccia della Terra, significa una situazione sempre più complessa dal punto di vista dello smaltimento e radiazioni a go go, ovviamente dannose per la nostra salute, come hanno ripetuto più volte gli esperti.
Apple ha addirittura consigliato ai suoi clienti di provare “un’opzione vivavoce, come il vivavoce integrato, le cuffie o altri accessori simili” per “ridurre l’esposizione a RF (frequenza radio) energia“, il che vuol dire che il problema non solo è d’attualità, ma che la nostra salute è sempre più a rischio, come si evince da un altro report.
In cima alla lista
Secondo l’Ufficio federale tedesco, infatti, per le radiazioni, tali esposizioni alle radiofrequenze possono essere eccezionalmente elevate per alcuni dispositivi mobili, e i telefoni Android sono in cima alla lista. Joel Moskowitz, ricercatore presso la School of Public Health dell’Università della California a Berkeley, ha dichiarato: “Le persone sono dipendenti dai loro smartphone. Li usiamo per tutto ora e, in molti modi, abbiamo bisogno che funzionino nella nostra vita quotidiana”.
Frasi chiare, forse scontate, ma il problema è più che mai d’attualità. Android domina in tutti i sensi, in termini di diffusione del suo sistema operativo, ma anche per uno Store infestato di virus e ora per device che emettono radiazioni. Moskowitz e i suoi colleghi hanno pubblicato una revisione di 46 studi sulla salute caso-controllo sulla questione dei cellulari, partendo da un presupposto che fa riflettere
1.000 ore di utilizzo mobile a vita, o circa 17 minuti al giorno per un periodo di 10 anni, sono associate a un aumento statisticamente significativo del 60% del cancro al cervello. L’ormai celeberrima OMS però ci va coi piedi di piombo: “non sono stati accertati effetti avversi sulla salute causati dall’uso del telefono cellulare”. Nel dubbio, sempre meglio utilizzare lo smartphone con il buon senso, e soprattutto non abusarne, quando francamente non c’è motivo di utilizzarlo.
