Emanuela Orlandi, ennesimo smacco :”Deve stare fuori”

Nuovo affronto nei confronti di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa e mai più trovata, ecco cosa è accaduto.

Pietro Orlandi è conosciuto da tutti come il tenace fratello maggiore di Emanuela Orlandi che non si è mai arreso e prosegue alla ricerca della verità per sua sorella. Di recente lui e la sua famiglia hanno subito una nuova offesa. Ecco cosa si è verificato.

Emanuela Orlandi e la denuncia su Facebook
Emanuela Orlandi, ennesima denuncia del fratello Pietro-cinelol.it- Fonte: Ansa

Quello di Emanuela Orlandi è forse il caso di scomparsa più famoso e controverso del nostro Paese. Di lei non c’è più traccia dal 22 giugno del 1983, cioè da quando sarebbe dovuta tornare a casa dopo una lezione di musica. Da allora sono state battute innumerevoli piste che hanno visti coinvolti la banda della Magliana, organizzazzioni terroristiche come i Lupi Grigi, i servizi segreti, lo Stato Vaticano, ecc… Più di recente si è parlato di una Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla scomparsa della cittadina vativana e di un’altra ragazza: Mirella Gregori. Ma che altro è successo nel frattempo?

Pietro Orlandi: questa non se l’aspettava proprio

Sabato 6 maggio Pietro Orlandi ha pubblicato un messaggio su Facebook che ha subito catturato l’attenzione degli utenti. Il fratello di Emanuela Orlandi ha raccontato che suo figlio Dakota, un ragazzino di 15 anni, si era recato allo stadio per assistere alla partita Roma Inter. Quella era anche l’occasione per festeggiare il quarantesimo dello scudetto del 1983 e così l’adolescente ha pensato di portare uno striscione colorato lungo un metro con scritto: Verità, Giustizia, Emanuela Orlandi e con al centro la foto di sua zia.

Emanuela Orlandi e lo striscione bandito dallo stadio
Emanuela Orlandi, nuovo e grave soprusoc-cinelol.it- Fonte: Ansa

Suo padre gli aveva spiegato che quel famoso scatto in cui la ragazzina indossava la fascetta giallo e rossa risaliva proprio al 1983. L’immagine poi era diventata celebre per essere stata affissa su tutte le pareti, sui muri di Roma ai tempi della sua sparizione. Il figlio di Pietro però è stato fermato all’entrata dello stadio e dopo una lunga consultazione tra polizia e piani alti gli è stato detto che lo striscione “deve stare fuori, che non era inerente alla partita“.

Alla fine sia il ragazzo che suo padre si sono chiesti il perché di questa decisione dal momento che non era uno striscione politico o offensivo per qualcuno. Il suo post a oggi ha ricevuto 3071 Like, quasi 700 commenti e più di 600 condivisioni. I sostenitori dell’uomo e della sua ricerca si sono mostrati solidali con lui. Alcuni hanno azzardato l’ipotesi che questo sia accaduto perché si sta avvicinando alla verità o perché la Chiesa si sente minacciata in questo momento. Certo è che per la famiglia Orlandi questo è un doloroso e brutto segnale.

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