Per chi non lo sapesse è’ arrivato il 5 marzo 2020 nelle nostre sale The Grudge, il reboot del remake del film statunitense, Ju-On del 2000, vi lasciamo qui il link per leggere la nostra recensione.
Abbiamo deciso di vedere il primo della fortunata saga di The Grudge e di metterli a confronto, iniziamo col dire che è un film uscito nel 2004, diretto da Takashi Shimizu lo stesso regista e scrittore della saga Ju-On, e come produttore esecutivo troviamo Sam Raimi lo stesso che ha prodotto il The Grudge di quest’anno.
Come prima cosa devo dire che il film del 2004 è invecchiato piuttosto male, infatti le scene horror viste ai giorni nostri risultano banali e prevedibili e inoltre si nota il fatto che non è stata utilizzata computer grafica infatti possiamo ammirare dei bellissimi mascheroni. Indubbiamente nel lontano 2004 doveva essere molto inquietante però per noi avvezzi ai film horror moderni finisce per essere noioso e per nulla spaventoso.
Apprezzo molto il fatto che nel reboot del 2020 alcune delle scene più iconiche siano state riprese da The Grudge 2004, come per esempio quella del protagonista sotto la doccia che sente la mano della maledizione tra i suoi capelli mentre si fa lo shampoo, e il rumore emesso dalla maledizione che si avvicina.
In Conclusione:
L’idea di base resta invariata per tutte le saghe presenti del film, infatti la trama principale è che: se qualcuno muore in preda a forte dolore o rabbia genera una maledizione, che rimarrà nel posto della sua morte, condannando chiunque entri ad essere perseguitato per il resto dei suoi giorni.
Un’idea brillante ma fruttata anche troppo.
Per spezzare una lancia a loro favore devo dire che sia The Grudge 2004 che il reboot del 2020 risultano ben realizzati, e per quanto banale sia la trama risulta ancora inquietante ai giorni nostri.